In una società governata dall’immagine, è importante rielaborare ciò che vediamo, evitando che questo bombardamento di stimoli conduca a un’osservazione sterile.
Grazie al collage digitale, gli edifici mutano e diventano protagonisti di un racconto che esula dal reale; entriamo in una dimensione onirica, che desidera evocare stati d’animo, analogie formali tra epoche e stili, mode progettuali, o anche ironiche interpretazioni di ciò che l’uomo quotidianamente incontra nella città.
Stefano Canziani nasce a Gallarate il 23 dicembre del 1988. Nel 2013 si laurea alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano con Angelo Torricelli. Durante la magistrale collabora con lo studio Monestiroli Architetti Associati, contribuendo all’allestimento della mostra “Antonio Monestiroli – Architettura Razionale” presso la Casa del Mantegna a Mantova. Durante questa esperienza si avvicina molto al disegno d’architettura.
Architetto di giorno e … anche di notte! È la mia passione e la mia professione. Da anni porto avanti la mia personale ricerca sul disegno digitale legato agli aspetti più nascosti dell’architettura.
A Opera sorge l’Abbazia di Mirasole, soggetto dell’opera stessa. Ma Opera è anche il luogo di Cober, dove c’è la produzione e dove prende vita tutto ciò che è questa azienda. Opera è infine il titolo del lavoro che Stefano Canziani ha realizzato per celebrare i nostri 70 anni.
Ecco ‘Opera, 2022′ attraverso le parole del suo creatore: “L’effetto un po’ anticato/sgranato della foto di base dell’Abbazia di Mirasole è voluto, come se fosse una foto di 70 anni fa, quando è nata Cober. Il bastone è un elemento che sorregge e garantisce l’equilibrio, così come la colonna in architettura. Le colonne del chiostro sono, dunque, formate da bastoncini Cober. C’è un piccolo bastoncino anche sulla sommità del campanile, a simboleggiare la volontà dell’azienda a puntare sempre più in alto“.
Dal 2014, con lo studio SDARCH di Milano, partecipa a diversi concorsi nazionali e internazionali, oltre a sviluppare progetti tra Turchia, Azerbaijan, Thailandia, Russia e altri paesi. A cavallo tra il 2014 e il 2015 partecipa al progetto Urban Care, insieme all’Ordine degli Architetti di Milano, intervenendo nella stesura delle linee guida del manuale dell’arredo urbano per il comune di Milano.
Nello stesso periodo entra a far parte del team di Alhadeff Architects, con base a Milano e Londra. Per alcuni anni si riavvicina all’ambiente universitario, facendo l’assistente del laboratorio di composizione architettonica tenuto dall’Arch. Benedetta Tagliabue presso il Politecnico di Milano.
Nel 2018 inizia a collaborare con lo studio HEAT Architecture Ltd di Londra, al quale affianca, dal 2021, la partecipazione allo studio Angus Fiori Architects di Milano. La sua produzione grafica inizia nel 2016, partecipando a 30<30, concorso sul disegno d’architettura dedicato ad autori under 30, che lo porta a esporre durante il Fuori Salone a Milano.
Nello stesso anno vince un concorso sulla sostenibilità ambientale promosso da Edison e il suo progetto Grafriend diventa un cortometraggio, realizzato in collaborazione con i registi Gabriele Mainetti e Andrea Segre.
“L’occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose.” – Italo Calvino, Le città invisibili, 1972
Nel 2018 espone presso l’Ordine degli Architetti di Varese e le sue opere vengono selezionate per la mostra 99FILES: Skopje Brutalism tenutasi al MoCA di Skopje.
Nel 2020 partecipa alla mostra collettiva Viral Art, presso la Galleria Cael di Milano e l’anno successivo espone allo Spazio Arte Petrecca durante la mostra dedicata all’Architettura Disegnata nella città d’Isernia.
Nel 2021 l’Università Politecnica di Genova inserisce nell’archivio dei Disegni d’autore alcuni suoi lavori e, nello stesso anno, in collaborazione con LondonArt Wallpaper, partecipa alla collezione Exclusive Wallpaper con due opere che diventano carte da parati. In novembre inaugura la sua prima personale, presso lo spazio Civico3 a Gallarate.
I suoi lavori vengono scelti per far parte della scenografia della serie Vostro Onore, con Stefano Accorsi, in onda a febbraio 2022 sulla RAI.
Nell’ultimo anno viene invitato dal collettivo Roma Smistamento e TWM Factory a partecipare alla mostra Riscatti di città tenutasi a Roma, presso Palazzo Merulana, per la quale realizza una serie di otto opere sul tema degli spazi dismessi e della rigenerazione urbana.
Nel corso degli anni le sue opere sono pubblicate su diverse riviste, tra le quali GAP Casa, Marie Claire Maison, STUDIO e Glamour Affair.
Per informazioni o per l’acquisto dell’opera, potete scrivere qui.