“SCKREEECH è la rappresentazione verbale del rumore che viene prodotto durante una brusca frenata e che determina il blocco di un’azione in corso”.
È con queste parole che Clarissa Falco, classe 1995, decima artista del progetto Cober70: Mountains at (He)Art, descrive l’opera che ha realizzato per noi interpretando il nostro nuovo modello della linea Freeski, SubZero.
I suoni, nel linguaggio dei fumetti, sono una parte importante della narrazione e sono resi graficamente attraverso l’onomatopea. SCKREEECH è la rappresentazione verbale del rumore che viene prodotto durante una brusca frenata e che determina il blocco di un’azione in corso.
Attingere al mondo dei fumetti e dei cartoni, per la realizzazione di un’opera, è una pratica che caratterizza il mio processo artistico. Credo che questi generi letterari e di animazione contribuiscano a creare delle vere e proprie icone culturali, in grado di fornire appropriate rappresentazioni dei cambiamenti e delle trasformazioni della nostra contemporaneità.
A partire dai bastoncini forniti da COBER, ho deciso di trarre ispirazione dall’iconico sketch in cui un personaggio, sciando, rotola verso valle, trascinando con sé tutto quello che incontra sulla sua strada, andando a formare un ammasso di oggetti informe.
Per questo motivo, nella scultura si trovano elementi estranei all’immaginario della montagna, come ad esempio la resistenza di una lavatrice o le valvole di una macchina del caffè.
Ciò che vorrebbe onorare la storia della nota azienda di bastoncini da sci sono, invece, gli attacchi che quest’ultima ha iniziato a produrre in sostituzione alle vecchie ‘ganasce’ che non riuscivano più a svolgere una funzione veramente efficace. A tal proposito il fondatore Renato Covini dichiarò: “Gli attacchi hanno un compito troppo delicato perché possano venir trascurati”.
Il caso ha voluto che una mia cara zia di nome Agnese, nota accumulatrice della famiglia, avesse, in uno dei suoi magazzini, alcuni degli attacchi dell’azienda prodotti negli anni ’60 di cui mi sono prontamente appropriata per inserirli nell’opera.
Ed è così che è nata SCKREEETCH: i cartoni animati hanno incontrato una pittoresca zia ligure e, insieme, hanno raccontato la storia dell’azienda COBER.
Per informazioni o per l’acquisto dell’opera, potete scrivere qui.
Clarissa Falco, (Genova, 1995). Ha conseguito un Master in Arti Visive e Studi Curatoriali presso la NABA. Lavora, come artista visiva e performer, su temi legati al corpo riflettendo sulla sua condizione in un dialogo costante con elementi meccanici. Le sue opere partono dall’idea del corpo concepito come una macchina, al di là della distinzione tra soggetto e oggetto, che viene privato del suo aspetto per diventare motore e ingranaggio, parte di una macchina. Nell’attività performativa, il binarismo macchina-corpo si esprime attraverso un gesto automatico dei performer, come intrappolati in un loop temporale sempre uguale.
Dialogare con la scienza e chiedersi come essa si occupi del corpo è ciò che muove l’interesse di Clarissa per l’elemento meccanico. Con il termine macchina non si riferisce solo alla struttura, ma anche alle pratiche etiche, sociali, politiche e culturali che ci riguardano. Ma quali sono i limiti politici, etici, sociali ed estetici del corpo? La cultura contemporanea ha spostato l’attenzione sull’ibridazione dai laboratori high-tech alla cultura popolare. La letteratura (e il cinema) di fantascienza e horror contribuiscono a sviluppare questo tema, sottolineando la loro capacità di registrare i cambiamenti della nostra vita. Il successo consolidato dei generi horror e sci-fi è sintomo di un nuovo fenomeno che predilige il deviante, o il mutante, rispetto alle versioni più convenzionali dell’essere umano. Proprio per questo motivo, ci forniscono rappresentazioni culturali appropriate di questi cambiamenti e trasformazioni. Nella sua pratica artistica, Clarissa vuole uscire dall’immaginario putrefatto in cui la bellezza del corpo anomalo non è stata concepita per passare a una rappresentazione del soggetto che sottolinei l’urgenza di pensare all’unità corpo-macchina.
Residency
2022
ScopeBLN, Berlin
2021
Domus Artist Residency, Galatina
Pada studios, Barreiro, Lisbon
2020 – 2022
Via Farini, Via Carlo Farini 35, Milan
2020
D’Clinic, Zalaegesterzeg, Hungary
2018
DAF Struttura-Artissima Experimental Academy curaed by Jan St. Werner e Zasha Colah, Artissima, OVAL, Turin
Fairs/Prizes
2022
Second Life – Tutto torna, finalist, exhibition in Centro Pecci (PO), Palazzo Vecchio (FI), Cenacolo degli Agostiniani (FI), Palazzo senza Tempo (RO)
Art Verona, pavilion 12 stand NE2, Galleria Ipercubo, Verona
Food Data Digestion, seminar on artificial intelligence, Sineglossa, Roberto Fassone and Andrea Zaninello COMBO, Turin
2021
Fake your self, Dancity, Palazzo Candiotti, Foligno
(La) natura (è) morta? finalist CRAMUM prize, curated by Sabino Maria Frassà, Villa Mirabello, Milan
2020
REA art fair, fabbrica del vapore, Milan
Solo Exhibitions
2022
Iron Swan, Il Triangolo Gallery, Cremona
Mirrored in Spectral Machines, in collaboration with Camilla Alberti, SpazioSerra, Milan
2020
Soundtrack 7, The Woodwoman, Mimikartgallery, Zalaegesterzeg, Hungary
Exhibitions
2022
Visioni (s)velate, curated by Elena Bray, Via Farini, Milan
2021
L’attuale. curated by Marta Mariano, zonblu, Milan
Address Unknown, curated by Giulio Verago and Fiorella Fontana, Edicola Radetzky, Milan
Mars Bluebarries, curated by Manon Klein, Galerie PADA, Lisbon
2020
We Can Work It Out, Galleria Renata Fabbri, Milan.
2019
Every Letter is a Love Letter, curated by Alessandra Poggianti and Elvira Vannini, Terzopianogallery, Lucca
Ghosts are gone, white waves remain, OLTRE: Diario di un presunto fallimento, MACRO, Rome
2018
FOOD FOR COMMONS; FOOD FOR LIFE, Swamp School, curated by Gediminas Urbonas, Litan Pavillion, La Biennale di Venezia, Venice.
2017
Incontro #11 – What about the materiality of the body?, curated by Bianca Baroni Fondazione Pini, Milano.
Performances
2021
Modulazione, Bagni Premuda, Spotorno
2020
Corona and climate crisis, GG3, Berlin.
2019
One and Thirty-Four Chairs, curated by Adrian Paci, Museo MAXXI, Roma.
2018
Wardrobe, Michelangelo Pistoletto, The Szechwan Tale. China, Theatre an History, curated by Marco Scotini, FM Centro per l’Arte Contemporanea.
Endless Talking, Life Rebuilding, curated by Leonardo Caffo, Caffè Letterario Walden, Milan.
RAID, curated by Marcello Maloberti, Centro Pecci, Florence.
2015
One hundred people say umbrella, John Baldessari, NABA, Milan