Cober srl

Trekking ad anello delle Odle

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L’autunno è una stagione di transizione, che può riservare degli ultimi guizzi di estate con finestre di tempo soleggiato, cielo azzurro e temperature miti. Sono le condizioni ideali per muoversi ancora tra le alte forcelle dolomitiche, in percorsi ed itinerari dal sapore estivo.

Ci troviamo nella splendida Val di Funes in Alto Adige, famosa per essere sovrastata dall’iconico profilo delle Dolomiti delle Odle. Un insieme di cime e torri aguzze dal profilo unico ed inconfondibile, attraversate da ripide, strette ed emozionanti forcelle.

Per questo scegliamo di compiere un giro completo ad anello attorno alle cime principali delle Odle, per ammirarne i loro diversi profili e sfaccettature.

Punto di partenza è l’incantevole percorso nel bosco che si dirama a partire dalla Malga Zannes, da cui si intravedono già le prime punte e cime rocciose. Ad un certo punto il sentiero si restringe e comincia a salire nei meandri del bosco, da cui spuntano completamente le chiare pareti dolomitiche delle Odle.

In questa mattinata autunnale camminiamo da soli sui sentieri, nelle prime ore di luce del mattino, con un cielo terso sopra di noi, che si tinge di un azzurro sempre più intenso. I colori autunnali invece si diffondono tra il giallo e l’arancione che puntellano i boschi circostanti.

La prima forcella che attraversiamo è la Forcella Furcia, presso la quale veniamo catapultati improvvisamente dall’ombra mattutina del versante nord delle Odle verso il sole pieno che già splende sulla Valle di Longiarù, all’estremità nord-orientale della Val Badia. Il nuovo panorama che si presenta ora ai nostri occhi ci offre in primo piano anche le cime del Puez, con la vista che si estende ad est fino alle Dolomiti di Fanis.

Attraversiamo alcuni tratti veramente scenografici, con il percorso che si assottiglia sempre di più a filo delle pareti rocciose. Lo sguardo è attirato costantemente dalla cima appuntita e slanciata del Piz Duleda che sorveglia l’accesso alla Forcella della Roa, la più alta di questo itinerario, superando i 2.600 metri.

Una delle prime nevicate autunnali ha lasciato una spruzzata di neve che successivamente si è ghiacciata, lasciando uno strato sul quale i bastoncini da trekking supportano l’avanzata, mentre gli scarponi richiedono un grip di sicurezza aggiuntivo grazie ai ramponcini.

La ripida salita del ghiaione alla base della Forcella della Roa si presenta insidiosa ma al contempo gratificante per lo scenario che ci circonda. Superata la forcella, il panorama si svela nuovamente, stavolta verso la Val della Roa ed il massiccio innevato del Col dala Pieres. Una lunga discesa ci conduce così verso un grande pianoro che si stende ai piedi del versante sud delle Odle. Il sole ha nel frattempo scaldato l’atmosfera autunnale delle prime ore del mattino, dominando completamente questo vallone.

Il percorso ci porta a risalire verso la Forcella Mesdì, in una salita nuovamente ripida, che si snoda questa volta tra gradini di legno incastonati nella roccia e passerelle di legno sospese. Le Dolomiti di Sassolungo, Sassopiatto e Catinaccio svettano alle nostre spalle, con il profilo del Monte Pelmo che si riesce a scorgere in lontananza poco prima della forcella.

La discesa ci proietta poi in Val di Funes, lungo il versante nord già in ombra, dove il fondo di neve ghiacciata richiede ancora di procedere con molta cautela. Lo stretto e ripido percorso del sentiero è caratterizzato da pietrisco, ghiaino, ghiaccio e neve, con i nostri bastoncini da trekking che forniscono il supporto ed i punti di appoggio aggiuntivi necessari per la discesa.

Il ghiaione dolomitico è tagliato dalle strette curve del sentiero, fino ad ammorbidirsi e lanciarsi nelle verdi radure che circondano il Rifugio delle Odle-Geisleralm, da cui il profilo delle stesse Odle si ammira nella sua interezza e maestosità.

E’ così questo un ultimo scorcio di un’eccezione estiva, con l’autunno che si ripresenta poi nel pomeriggio: il sole scende in anticipo, insieme a delle nuvole che cominciano a velare il panorama, portandosi dietro la prospettiva della prossima stagione che ci attende, con nuovi colori che aspettano solo di emozionarci.