Cober srl

Arte e cammini: la Valsesia in autunno

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Ognuno ha il proprio motivo per scegliere di intraprendere un cammino, una via o una semplice escursione. Ci sono ragioni strettamente spirituali, come nella versione originaria e sempre attuale dei cammini religiosi, o semplicemente di introspezione personale. Per alcuni è un modo per allontanarsi fisicamente e psicologicamente da uno stile di vita urbano alla ricerca di tempi e ritmi più naturali. Per altri ancora è un’attività di viaggio, di esplorazione o semplicemente sportiva.
​Un modo interessante e in crescita è quello di interpretare l’attività escursionistica anche come opportunità culturale, integrando lungo il percorso la visita a luoghi notevoli, manufatti artistici ed espressioni della cultura materiale locale. Semplificando, arte e cammini sono un abbinamento non solo possibile, ma un’esperienza che inizia ancora prima di fare il primo passo. ​
​”Uno degli aspetti caratteristici di questa attività“, spiega Flavia Cellerino, studiosa dell’arte e titolare di Artesulcammino, “è che il viaggio inizia ancora prima di fare il primo passo, nella fase di scoperta delle opere architettoniche e artistiche che si incontreranno lungo il percorso. È un meccanismo di scatole cinesi che generano collegamenti artistici e letterari anche insapettati. Come ad esempio in Valsesia, dove Artesulcammino ha sviluppato un progetto che nasce dalla rilettura de “Le stagioni di Giacomo” di Mario Rigoni Stern, facendo nascere il desiderio di vivere il cambiamento della natura, trasformandolo in una occasione per ripensare il senso del tempo, la velocità, la lentezza“.

Giorno 1 – Sulle tracce del Grand Tour
​Questo itinerario conduce al Lago e al Colle di Baranca, che si collega al Colle d’Egua lungo un sentiero di grande importanza storica, spesso utilizzato nei “grand tour” dell’Ottocento. Fa parte del percorso della Grande Traversata delle Alpi (GTA), del Grande Sentiero Walser, della Via Alpina e del Sentiero Italia Cai. L’escursione permette di visitare i ruderi della Villa Aprilia, un edificio con una storia notevole. Realizzata in autocommittenza dall’architetto Gilodi, alla sua morte fu acquistata dalla famiglia Lancia, che la ribattezzò in “Aprilia”, come il famoso modello della casa automobilistica. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, il luogo divenne una via di fuga verso la Svizzera e la villa fu usata dai partigiani come appoggio. Nell’aprile 1944 la villa subì un incendio nel corso di una battaglia tra i partigiani occupanti e i fascisti. Da allora la villa è abbandonata.

Partenza: Fobello (873 metri)
​Arrivo: ​ Colle di Baranca (1.819 metri)
​Dislivello: 946 metri
​Durata indicativa: 2,5 h (solo salita)

Giorno 2 – Foliage al Colle del Termo
​Questa escursione al colle del Termo è tutta dedicata alla bellezza del foliage autunnale. Si tratta di un bellissimo e storico itinerario che collegava Alagna Val Sesia a Rima, oggi inserito nel GTA (Grande Traversata delle Alpi) del Grande Sentiero Walser, della Via Alpina e del Sentiero Italia Cai. Il percorso attraversa un ampio dosso boscoso, inizialmente su una bella mulattiera e poi su un sentiero che nel tratto finale diventa ripido, con tornanti stretti e tortuosi. Dal colle del Termo nelle giuste condizioni ambientali lo sguardo spazia verso le cime delle Alpi Pennine prossime e lontane. Tra le vette spicca il Tagliaferro, una vera lama rocciosa che domina il paese di Rima Valsesia.

Partenza: Rima (1.411 metri)
​Arrivo: Colle del Termo (2.351 metri)
​Dislivello: 960 metri
​Durata indicativa: 3,5 h (solo salita)

Giorno 3 – Percorsi di storia a Varallo
​La giornata si sviluppa al mattino lungo un percorso ad anello che coinvolge il monte sul quale sorge il Sacro Monte di Varallo, uno straordinario complesso monumentale di una cinquantina di edifici che si staglia sopra Varallo. Tutelato dall’Unesco dal 2003, sorse per iniziativa del beato Bernardino Caimi, che di ritorno dalla Terra Santa alla fine del 1400 volle ricreare l’atmosfera e il fascino dei luoghi visitati. Si compone di 44 cappelle e una basilica, e appare come una vera e propria cittadella fortificata immersa nel bosco, cinta da mura e caratterizzata da vie, piazze, palazzi e giardini. Nel pomeriggio diventa protagonista il centro storico di Varallo con la sua Pinacoteca che ospita i lavori di Defendente Ferrari, il grande pittore del Rinascimento piemontese e lombardo, Tanzio da Varallo, originale interprete del caravaggismo, e raccolte naturalistiche, altro esempio di attenzione al territorio e passione di ricerca.

Partenza: Varallo (450 metri)
​Ritorno: Varallo (450 metri)
​Dislivello: 480 metri
​Durata indicativa: 3,5 h

 

 

​Per maggiori informazioni sul progetto “Le stagioni della Valsesia” di Arte sul Cammino: https://celeber.it/ecommerce/vacanze/