Cober srl

Ski touring al Rifugio Averau

Cober srl

  • Dislivello: 600 metri in salita ed altrettanti in discesa (discesa su pista)
  • Distanza: 4,7 km di salita (7 km totali)
  • Tempo di percorrenza: 2 ore di salita
  • Difficoltà: intermedio
  • Crew: Focus On Trips – Alberto & Valentina
  • Bastoncini consigliati: Brave

Una delle zone più iconiche delle Dolomiti Venete, racchiusa in un anfiteatro di cime che la circondano completamente creando un panorama mozzafiato. Le Dolomiti di Cortina d’Ampezzo e la zona del Passo Falzarego custodiscono uno scrigno di tesori e cimeli da scoprire. Tra questi troviamo il profilo inconfondibile delle iconiche Cinque Torri: giganti speroni rocciosi modellati dall’erosione del tempo, che ricordano ora un profilo di incisivi accidentati.

Il Passo Falzarego si trova tra Veneto ed Alto Adige, collegando Cortina d’Ampezzo al Passo Valparola e da lì fino all’Alta Badia altoatesina. Un fascino particolare caratterizza queste zone, che ci attira proprio per la sua peculiarità. Arrivando da Bolzano, si respira un’atmosfera diversa, così come una sensazione unica si crea in ogni diversa vallata ed angolo dolomitico, in un panorama così ricco ed eterogeno anche a distanza di pochi chilometri.

Una volta superato il Passo Falzarego, arrivando dal Passo Valparola, si imbocca la statale che scende verso Cortina, lungo la quale troviamo il parcheggio della seggiovia Cinque Torri. Qui si trova anche la Baita Bai de Dones, punto di partenza del nostro itinerario di oggi.

Come nota iniziale, il percorso è percorribile sia a piedi (con ciaspole o senza, a seconda dell’innevamento, con i ramponcini sempre a disposizione nello zaino) sia con le pelli, perché ci permette di sbucare nei pressi della stazione a monte della seggiovia, da cui ci si può collegare al tracciato delle piste per poi scendere.

Arriviamo all’inizio della primavera a percorrere questo sentiero, con le temperature già elevate in partenza, che ci fanno iniziare a camminare da subito con solo la maglia termica ed un pile leggero.

Il sentiero si imbocca alla sinistra della Baita Bai de Dones e delle piste da sci, tuffandosi direttamente nel bosco. La traccia è “battuta” dal passaggio di numerose tracce di sci e scarponi, ed in alcuni punti presenta tratti decisamente ghiacciati. Il sentiero sale velocemente e ripidamente nel cuore del bosco, regalando già i primi scorci di vista dolomitica verso le Tofane alle nostre spalle. Quando la pendenza si addolcisce, il percorso si allarga e si affaccia sul primo balcone panoramico della giornata, scoprendo le cime di Antelao, Sorapiss, Lastoi de Formin e con la Croda da Lago in primo piano con il suo profilo così frastagliato.

I bastoncini da ski touring del modello Brave ci accompagnano in salita, e li percepiamo come validi alleati proprio nei punti più ripidi che abbiamo appena percorso nel bosco. Da qui in avanti il paesaggio si presenta coperto da una coltre di neve rilevante, e la verde rotella asimmetrica dei bastoncini garantisce che non sprofondino nella neve.

Proprio dove il sentiero e la vista si aprono ai nostri occhi, ci rendiamo conto di trovarci al di sotto della prima e più grande Torre del piccolo complesso, passando così davanti al Rifugio Cinque Torri (chiuso in inverno). Le Cinque Torri sono un complesso montuoso situato nel gruppo dell’Averau delle Dolomiti Ampezzane. Questa zona è considerata un museo a cielo aperto: durante la prima guerra mondiale, l’area delle Cinque Torri venne infatti occupata dall’esercito italiano e riporta tracce e resti delle costruzioni belliche di quell’epoca.

Procediamo in salita fino a ricongiungerci alle piste da sci, nei pressi del Rifugio Scoiattoli (aperto in inverno), dove si trova anche la stazione a monte di arrivo della seggiovia. Qui le Cinque Torri si scoprono completamente, con la vista verso l’imponente Tofana di Rozes che con la sua parete innevata cattura lo sguardo. Di fronte a noi l’Averau ed il Nuvolau completano il panorama, con la pista da sci che si inerpica proprio in mezzo ai due. Il sentiero di neve battuta procede ora proprio a lato delle piste, con una traccia segnata che sale in salita fino alla forcella Averau ed all’omonimo rifugio (2.416 m. di altitudine)

Se da qui riusciamo a distogliere lo sguardo dal panorama alle nostre spalle, riusciremo a tuffarci nella vista che domina l’altro versante della forcella, con Marmolada, Pale di San Martino e Civetta a dominare la scena. L’atmosfera si condensa così in un panorama a 360 gradi dal quale è veramente difficile distogliersi. La vista ci accompagna costantemente nel pranzo al sacco che gustiamo all’aperto, possibile grazie alle miti temperature di inizio primavera. Restiamo quindi nel momento, per assimilare la vastità del panorama, a tratti soverchiante ma sempre di una bellezza emozionante.