Da qualche anno in Italia si sente molto parlare di cammini.
Su tutto il territorio nazionale si stanno scoprendo e valorizzando numerosi percorsi storici e culturali che hanno le origini più disparate. Dalle antiche strade religiose, alle mulattiere, fino alle vecchie rotte commerciali.
Tra i motivi del recente successo di queste antiche vie ci sono sicuramente il rinnovato interesse per il trekking e per le altre attività outdoor, a cui si aggiunge il grande valore simbolico di quei percorsi. Essi attraversano come arterie i nostri territori, unendo boschi, montagne e borghi, inseguendo le orme dei pellegrini che li hanno seguiti ed esplorati secoli fa.
Il valore di un cammino sta proprio nella storia che rappresenta. In quella dei luoghi che attraversa, dei popoli che lo hanno creato, camminato e vissuto.
Sono molte le storie che questi tragitti possono raccontare. Storie di popoli e tradizioni che hanno disegnato le nostre regioni e che affascinano chi oggi si mette ancora in cammino lungo queste vie e ripercorre i passi di chi lo ha preceduto, al ritmo lento del camminare, rispettando i tempi e le esigenze dalla natura.
Sono molteplici, pensati e costruiti in epoche diverse ma con un obiettivo comune. Far circolare le merci tra i paesi e le città.
La Via Appia, di epoca romana, che collega Roma alla Puglia, attraversa il cuore dell’appennino e mette in comunicazione le due coste italiane. Questo tipo di cammino, su cui si muovevano merci e persone, permetteva agli emissari dell’Impero Romano di raggiungere ogni angolo dell’antico dominio.
La Via del Sale, percorso nato sulle orme dei commercianti di questo prezioso minerale, permetteva agli uomini e ai muli di trasportare grossi carichi dalle coste liguri al basso Piemonte. È un cammino che parte dal mare di Recco, segue le creste dell’appennino ligure e sale poi a nord verso il Piemonte superando passi e vallate. È un percorso che si tiene a quote basse, evitando i punti più esposti e rischiosi.
Un altro esempio è rappresentato da Le Vie di Dante, nate più tardi durante il Rinascimento. Queste rendevano possibili i commerci tra Emilia-Romagna e Toscana, collegando le fiorenti città di Ravenna e Firenze.
Tra i cammini più antichi e conosciuti ci sono senza alcun dubbio le strade create a scopo religioso.
Il Cammino di Santiago di Compostela risale all’XI secolo; in quegli anni in Galizia vennero scoperte le spoglie dell’Apostolo San Giacomo il Maggiore, che da questa terra iniziò secoli prima la sua opera di evangelizzazione della Spagna. L’Apostolo fu poi decapitato in Palestina e le sue spoglie, secondo la leggenda, furono riportate sulle coste spagnole da una nave condotta da angeli per essere seppellite in Galizia. Ed è proprio lì che, quando venne ritrovata la tomba del Santo, nacque il paese di Santiago di Compostela, al cui centro venne eretta la Cattedrale dedicata all’Apostolo, diventata la meta prediletta dei pellegrini.
Da quel momento, e per i secoli successivi, il cammino per raggiungere la Cattedrale di Santiago è diventato uno dei più percorsi d’Europa.
Un altro cammino di fede fondamentale per tutti i pellegrini del continente fu sicuramente quello utilizzato per raggiungere Roma partendo da Canterbury, in Inghilterra.
Stiamo parlando della Via Francigena, un lungo cammino che ripercorre il viaggio che l’ecclesiastico Sigerico, vescovo della Cattedrale di Canterbury, ha fatto per raggiungere e incontrare il Papa.
Sigerico ha raggiunto la capitale accompagnato da un piccolo seguito di persone viaggiando sia a piedi che a cavallo. Attraversò la Francia da nord a sud, un tratto di Svizzera, per poi entrare in Italia dal passo del San Bernardo, giù attraverso Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e infine Lazio, fino a Roma.
Non tutti i cammini sono storici. Alcuni sono nati negli ultimi anni con l’obiettivo di unire e valorizzare i territori contraddistinti da storie antiche, culture secolari e tradizioni locali da conservare.
Un cammino è un modo di vivere e raccontare un luogo, un vero e proprio strumento narrativo che unisce angoli di territorio in un unico grande discorso.
Un’attrazione per appassionati di trekking, bicicletta, camminata e viaggi outdoor, che amano scoprire nuove destinazioni a passo lento, godendo la natura e la cultura dei luoghi attraversati.
Sono nati con queste motivazioni percorsi come il Cammino dei Briganti. Un anello tra Lazio e Abruzzo che attraversa i boschi e ripercorre i sentieri che un tempo calpestavano i fuorilegge che si nascondevano nel fitto tra gli alberi.
Il mondo dei cammini è uno dei migliori modelli di crescita e sviluppo del turismo lento; infatti, quando un territorio viene attraversato da un percorso a tappe, rinasce e si sviluppa in modo sostenibile.
I luoghi toccati da queste vie vengono conservati e tutelati.
Le aree interne come l’appennino, le vallate alpine e quasi tutto il territorio d’Italia custodiscono territori ricchi di storia, natura e cultura che aspettano di essere conosciuti e valorizzati in modo rispettoso.
Conoscere i cammini in Italia vi condurrà alla scoperta delle meraviglie meno note del nostro paese, come i borghi più affascinanti e gli angoli di paradiso più incontaminati.
Munitevi di bastoni da trekking e partite alla scoperta dei Cammini d’Italia!