Gli effetti benefici di camminare con le ciaspole sono numerosi, e coinvolgono corpo e mente. Ciaspolare è un’attività di tipo aerobico che consente di bruciare una notevole quantità di calorie, quindi aiuta a dimagrire, modella i muscoli delle gambe e dei. Inoltre, anche le fasce muscolari del tronco ne risentono positivamente: si allenano addominali e, grazie al movimento con i bastoncini, si fanno lavorare anche spalle e tricipiti. Come tutte le attività aerobiche, camminare con le ciaspole aumenta la frequenza cardiaca, aiuta sciogliere i grassi, preserva il buon funzionamento metabolico; e attiva la produzione di endorfine contribuendo così a migliorare l’umore e a contrastare l’ansia.
Per questi motivi, abbiamo deciso di selezionare per voi dieci itinerari super panoramici, facili e medi, per utilizzare le ciaspole in Valle d’Aosta. Cosa state aspettando?
Si parte dal piazzale di Planpincieux (1593 m), e si segue la strada forestale di fondovalle che si snoda a fianco del torrente. Sulla sinistra la mole superba del Monte Bianco incombe. Dopo circa un’ora, all’altezza di un’area dedicata al parcheggio delle auto d’estate si prende a salire con le ciaspole il pendio sulla destra raggiungendo, dopo circa 45 minuti, il rifugio Bonatti a (2025 m). Oltre il rifugio ci si può spingere nel vallone di Malatrà, seguendo le piste degli sciatori alpinisti. Lungo tutto il percorso di fondovalle si susseguono malghe e rifugi pronti ad accogliere gli escursionisti, ristorandoli con un piatto tipico della Valle d’Aosta.
Da Courmayeur, ci si incammina con le ciaspole lungo la stradina/pista di rientro dalla val Veny. Attraversato il ponte sulla Dora di Veny, si guadagna quota; sotto si scorge il pianoro di fondovalle punteggiato di baite. Poco oltre si raggiunge il rifugio Cai Uget Monte Bianco e quindi la località di La Visaille (1659 m). Bellissimi panorami sul Bianco: uno degli spettacoli più belli della Valle d’Aosta.
Un’escursione meno conosciuta della Valle d’Aosta è quella che si inoltra in Valgrisenche, nella parte meridionale della regione. Si parte dal piazzale di Bonne (1810 m), poco sotto la diga del lago di Beauregard. Il primo tratto è molto panoramico sulla valle, con vista sulle cime circostanti, dalla Grande Rousse alla Becca-de-Tos. Dopo una decina di minuti di cammino si imbocca a sinistra una pista che sale dolcemente, con le indicazioni per il rifugio degli Angeli e per l’Arp Vieille. Si sale con le ciaspole su pendii prima dolci, poi più ripidi, fino a portarsi a un rudere militare. Da qui si continua a salire fino a raggiungere l’arp Vieille (2963 m).
Da Cogne, si raggiunge la frazione Valnontey (1666 m) e da qui si risale in ciaspole l’omonima valle costeggiando la pista di fondo (senza calpestarla!), fino a Valmiana (1729 m). Il dislivello è minimo (50 m) e tra andata e ritorno ci vogliono circa due ore. Lo abbiamo scelto perché più di tanti altri percorsi nei boschetti e nelle radure si possono osservare facilmente gli animali selvatici. La possibilità di incontrare stambecchi maschi non è così rara, specie tra inverno e primavera, e osservare le pareti assolate esposte a sud potrà svelare la presenza di grandi uccelli in volo veleggiato, come l’aquila reale e il gipeto.
Un’altra bella escursione all’interno del parco nazionale del Gran Paradiso. Da Rhemes Notre Dame 1723 m, si sale fino alla località Pelaud. Da qui si parte raggiungendo Thumel, dove si imbocca con le ciaspole il sentiero n. 13. Raggiunto un casotto dei guardaparco, si procede passando sotto alcune rocce, poi in piano fino a scendere sul torrente di Barmaverain. Si procede avendo davanti la grandiosa vista sulla Granta Parei, fino a portarsi nelle gole formate dalla Dora di Rhêmes. Raggiunta la presa della centralina idroelettrica di Thumel, si attraversa la Dora e si prosegue a mezza costa fino a raggiungere il rifugio Benevolo, 2285 m (circa due ore).
Da Glacier (1549 m) si imbocca con le ciaspole il sentiero estivo seguendo le indicazioni per la Conca di By. Si risale il pendio, raggiungendo l’alpeggio di Pont, poi continuando a seguire le indicazioni per By si supera su un ponticello un torrente. Da qui si riprende a salire fino agli alpeggi di Crottes, da dove si sale con una lunga serie di svolte. Al termine della salita, raggiunta una piccola cappella dedicata alla Madonna degli Alpini si entra nel bacino di By (2048 m), dove si trova il piccolo villaggio immerso nella splendida conca circondata da grandiose cime innevate (circa due ore).
Dalla piazza di La Magdeleine (1644 m) si scende alla chiesetta sottostante e si imbocca il sentiero usato anche come pista di fondo. Si cammina con le ciaspole per circa 3,5 km, raggiungendo, dopo un ponticello, Chamois (1896 m). Attraverso le fronde degli alberi si intravvedono le cime dell’Emilius e soprattutto quella inconfondibile del Cervino. Chamois è tra i pochi paesi della Valle d’Aosta e di tutte le Alpi dove non circolano auto: silenzio e pace garantiti.
Si risale la valle d’Ayas sino a Saint-Jacques (1614 m). Dal centro del paese si imbocca con le ciaspole la strada asfaltata fino a Blanchard; da qui si risale il sentiero per il Piano di Verra. Dopo un buon tratto in salita si raggiunge il bivio per il villaggio di Fiéry e si continua a destra fino a raggiungere il Piano di Verra inferiore, con panorama sul Monte Rosa.
Superato un ponticello sul torrente ci si porta sulla sinistra della valle e si scende fino al bivio per il Rifugio Ferraro. Risalito il bosco a mezza costa sui pendii del Palon de Résy, ci si porta al villaggio di Resy, dove si trova il rifugio Ferraro (2066 m). Per il ritorno dal rifugio si prende quindi il ripido sentiero che scende a Saint-Jacques.
Oltre Gressoney-St-Jean (1634 m), al villaggio di Chemonal si prende con le ciaspole il sentiero innevato (frecce segnaletiche con segnavia n. 6). La mulattiera è ripida e si addentra con vari tornanti nel fitto bosco, permettendo ogni tanto scorci su Gressoney-St-Jean. Al termine della salita (circa 45 minuti) si giunge in vista della chiesetta di S. Margherita; poco oltre sparpagliate sul pendio si trovano le baite di Alpenzu grande (1788 m), tra cui una adibita a rifugio, però chiuso d’inverno. Da qui gran bel panorama sulle cime imbiancate del Monte Rosa, uno dei quattromila della Valle d’Aosta.
Dalle frazioni Arbussey e Grand Mont Blanc si prosegue lungo la strada per qualche centinaio di metri fino a imboccare a destra la pista innevata che risale il vallone dell’Ayasse. L’itinerario segue la strada che d’estate conduce a Dondena, passando sotto i contrafforti del Mont Ros e del Bec Barmasse. Attraversati alcuni canaloni, si prosegue con le ciaspole in leggera salita fino a raggiungere il bivio per il lago Raty. Dopo l’alpeggio di Tuerie la pista porta a un crocicchio da cui si dipartono diversi itinerari. Si attraversa allora il torrente Ayasse e poi si risale attraversando i ruderi dell’Albergo Alpino sino a raggiungere la località di Dondena (2193 m) e l’omonimo rifugio.