La prima nottata di questo nuovo anno ha portato con sé una meravigliosa nevicata, che ha ricoperto con un consistente manto bianco anche le quote più basse.
Siamo sempre alla ricerca di ampie distese innevate da attraversare e ci dirigiamo questa volta al Passo Lavazè, situato tra la provincia di Bolzano e quella di Trento, a separare la Val d’Ega altoatesina dalla Val di Fiemme trentina. Il Passo Lavazè (1.808 metri di altitudine) si trova in una posizione panoramica invidiabile, verso le vicine Dolomiti di Latemar, Sciliar e Catinaccio, così come gli iconici profili del Corno Nero e Corno Bianco. Inoltre, verso ovest, la vista spazia nel gruppo delle sterminate cime delle Alpi Venoste, includendo alcuni dei principali profili che sovrastano la Val d’Adige e la stessa Val Venosta.
La nostra facile escursione di oggi ci conduce gradualmente, dal parcheggio del centro di sci di fondo del Passo Lavazè, verso il limitare del bosco. Gli alberi innevati sono carichi di neve e creano uno scenario incantevole di pura meraviglia. Addentrandosi poi nel bosco, il sentiero si snoda con un facile sali-scendi che si affronta senza fatica, per poi farci sbucare in alcune bianche ed ovattate distese di neve.
La neve ci circonda e il sentiero prosegue in leggera discesa, per poi affrontare alcuni tornanti di salita seguendo il percorso della strada forestale estiva. Qui il bianco candido della meraviglia invernale non riesce del tutto a sopperire alla mancanza di numerosi alberi, sradicati dalla tempesta Vaia del 2018. L’ecosistema naturale risente ancora di quel passaggio, nonostante il percorso si tuffi poi nuovamente in alcune zone di bosco più fitto, per rivelare bianche vedute verso il Corno Nero e Corno Bianco, che svettano alle due estremità del vicino Passo Oclini.
Il sentiero è caratterizzato principalmente da larghe tracce su neve battuta, concedendoci però anche varie digressioni nella neve fresca appena caduta, dove i bastoncini invernali PowPow ci supportano nell’incedere senza farci perdere l’equilibrio, riuscendo a non sprofondare nella neve grazie alla loro rotella invernale in dotazione.
La segnaletica è ben presente e ci conduce facilmente verso alcune malghe aperte nel periodo invernale, in modo particolare Malga Costa-Liegalm e Malga Ora-Auerlegeralm: malghe che sanno offrire un caldo e gustoso riparo in queste giornate invernali, nonostante il sole di gennaio risplenda oggi in un cielo che per alcuni tratti si tinge di un limpido e freddo azzurro.
Nella pausa, la vista si perde facilmente nelle vicine e chiare pareti dolomitiche del gruppo del Latemar, così cariche di neve come ancora non le avevamo mai viste in questa stagione. Ripercorriamo così i nostri passi del tragitto d’andata, per tornare al Passo Lavazè in un’atmosfera che piano piano assume nuovi colori. Il sole cala molto presto dietro alla linea delle cime imbiancate, lasciando una scia infuocata nel cielo. Una scia che si tinge di viola ed alcune sfumature rossastre, al di sopra del bosco e al di sopra delle cime, per propagarsi completamente intorno a noi, quasi accompagnandoci sulla via di casa con un ultimo messaggio.