Dedicato a Santa Barbara, questo cammino si sviluppa per 500 chilometri alla scoperta della Sardegna sud-occidentale, all’interno del Parco Geominerario Storico Ambientale. Un percorso ad anello che inizia e finisce a Iglesias e che vi permetterà di esplorare foreste incontaminate, camminare attraverso dune e grotte antichissime, tra cui quella intitolata alla patrona dei minatori, Santa Barbara.
Le origini del culto a lei intitolato, in Sardegna, come nell’Occidente europeo, sono dovute all’arrivo dei monaci bizantini nel V secolo d.C, i quali probabilmente inaugurarono nella regione un altro importante credo, quello della Madre di Dio Odighitria, che saluta i pellegrini in partenza dal santuario a lei dedicato presso Iglesias, prima tappa dell’itinerario.
Un cammino senza precedenti che ripercorre i sentieri battuti dai minatori e dalle cernitrici attraverso 8.000 anni di storia, dal Neolitico al Novecento. Ogni giorno durante il percorso ci si ritrova ad attraversare scenari post-industriali caratterizzati da gigantesche miniere dismesse, villaggi fantasma sospesi tra i ricordi e antiche ferrovie incuneate nella macchia mediterranea, permettendoci di ammirare un paesaggio mozzafiato tra terra e mare, fin sopra arditi sentieri di crinale.
Il percorso è composto di 30 tappe, ognuna in media di 16 km, ed è interamente segnato con la segnaletica a sfondo blu e la famosa torre stilizzata in giallo, simbolo del martirio della Santa. La cima più alta del Cammino raggiunge i 900 metri s.l.m.
Il percorso è adatto a tutti, ma bisogna tener conto del continuo dislivello lungo i percorsi. Si raggiungono i 975 metri in salita, e i 1.098 metri in discesa. È consigliato avere un minimo di esperienza su percorsi con brevi ma ripide salite e discese, su diversi tipi di fondi di calpestio, ed essere anche pronti a camminare sulla sabbia. La lunghezza delle tappe può sembrare affrontabile da chiunque, ma visti gli ampi dislivelli presenti in alcune tappe e la varietà delle stesse, consigliamo di utilizzare bastoni da trekking, meglio se foldable, così che siano leggeri e richiudibili quando non necessari.
Il km “0” è Iglesias, dove i pellegrini ricevono l’augurio del Buon Cammino dalle clarisse del Santuario della Madonna del Cammino.
Come ogni Cammino d’Italia, anche il Cammino di Santa Barbara ha la sua Credenziale, cioè il “passaporto del pellegrino”, ma anche “dell’escursionista”, che per vari motivi sceglie di compiere il cammino a tappe nel tempo libero.
Sulla Credenziale vengono apposti i timbri che attestano il passaggio nelle singole tappe.
Il Cammino di Santa Barbara si distingue per un regalo simbolico che viene dato come segno di riconoscimento a tutti coloro che completano i 500 km di cammino; una placchetta di ceramica che rappresenta il logo del cammino stesso, con la caratteristica torre blu e bordo giallo.
La stagione più bella per percorrerlo probabilmente è la primavera, quando le fioriture si esprimono in tutta la loro bellezza e il profumo delle piante della macchia si diffonde e viene trasportato dal vento. Anche l’autunno dal canto suo regala atmosfere particolari. Essa è inoltre la stagione giusta per assaggiare qualche frutto di stagione.
In Sardegna gli ex minatori e i loro discendenti sono ancora molto devoti a Santa Barbara, la quale si festeggia ogni anno con celebrazioni e processioni che potreste avere l’occasione di incontrare nelle campagne e nei paesi.
Lungo il Cammino si incontrano chiese campestri e luoghi di culto dedicati alla Santa, statue devozionali, e nelle miniere, alcune cappelle a lei dedicate.
L’ultima tappa del Cammino di Santa Barbara finisce con la visita a uno spettacolo naturale, incredibile e inaspettato: la Grotta di Santa Barbara. È una delle più antiche e uniche al mondo.