Da diversi anni Cober è legata al mondo dell’arte attraverso il progetto The Art of Skiing. Ogni anno viene selezionato un artista italiano, legato al mondo della montagna e della sostenibilità, a cui viene richiesto di tradurre la propria poetica con una o più opere create ad hoc per Cober. Per celebrare i propri settant’anni, Cober ha pensato di espandere questo concetto e fare appello alla capacità degli artisti di pensare fuori dagli schemi, un’attitudine fondamentale per chiunque faccia innovazione.
Nel 1953, Renato Covini fonda Cober con l’obiettivo di creare la prima fabbrica di bastoni da sci in Italia. Negli anni ‘60, vengono introdotte importanti novità nella produzione dei bastoni: si passa dal tubo in acciaio al tubo in alluminio. Le manopole, fino a quel momento realizzate in pelle, vengono prodotte prima in gomma e poi in plastica per poter offrire una impugnatura più ergonomica.
Flavio Covini, figlio di Renato, entra in azienda negli anni ‘80 e da subito si dedica alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie e di nuovi macchinari per la produzione dei bastoni. Si occupa di tutte le fasi di produzione, per le quali vengono fatti specifici investimenti in ottica lungimirante. Negli anni ‘90, Cober sceglie di specializzarsi esclusivamente nella progettazione e produzione di bastoni – ampliando la collezione e creandone di nuovi, specifici per ogni disciplina – sviluppando uno straordinario know-how tecnologico.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questo traguardo. Abbiamo mantenuto la filosofia che ci accompagna dagli esordi: l’attenzione per la sostenibilità e per il benessere, la responsabilità sociale, la qualità Made in Italy, spingendo allo stesso l’acceleratore sull’innovazione. Dai prototipi fino ad arrivare ai macchinari e all’automazione, il nostro è un percorso in continua evoluzione per rispondere alle richieste di clienti sempre più esigenti e meticolosi, con un’attenzione al dettaglio che parte dalle materie prime utilizzate fino ad arrivare alla scelta dei colori”, spiega Flavio Covini, general manager di Cober.
Mountains at (He)Art celebra i settant’anni di Cober. Un progetto che ha coinvolto, nell’arco di un anno, dodici artisti molto diversi tra loro sia a livello personale che di produzione artistica, tutti italiani come Cober, tutti giovani – anagraficamente, di spirito o di idee – e allineati con i tre punti cardine del brand: sostenibilità, natura, innovazione.
A ogni artista è stato inviato un diverso paio di bastoni Cober per stagione e disciplina di utilizzo da usare come elemento generativo per la creazione di un’opera d’arte, lasciando carta bianca sulla esecuzione. Così i bastoni sono stati riprodotti, tagliati, incorporati, rimodellati, portati su un piano astratto o ricondotti alla materia prima. Ogni artista ha infatti reagito in modo differente di fronte a un oggetto estraneo alla propria produzione artistica, offrendo un’interpretazione personale che allarga i confini di ciò che solitamente è associato al mondo dello sport outdoor.
Il progetto, lanciato all’inizio del 2023, si conclude con la presentazione del dodicesimo artista e l’apertura della mostra Mountains at (He)Art dove le opere verranno riunite tutte insieme per la prima volta. L’inaugurazione della mostra sarà l’11 Dicembre, Giornata Internazionale della Montagna e giorno scelto da Cober per celebrare allo stesso tempo sia il loro traguardo che il loro cuore: le montagne.
I dodici artisti sono stati selezionati da Sofia Castoldi e Ludovica Simone che insieme a Cober hanno cocurato sia il progetto sia la mostra Mountains at (He)Art presso ArtNoble Gallery, in via Ponte di Legno 9 a Milano.