Cober srl

Sci alpinismo a Seceda

Cober srl

  • Dislivello: 850 metri in salita ed altrettanti in discesa (discesa su pista)
  • Distanza: 7 km nel percorso di salita + circa 5 km di discesa in pista
  • Tempo di percorrenza: 3 ore di salita
  • Difficoltà: intermedio
  • Crew member: Alberto e Valentina – Focus On Trips
  • Bastoncini consigliati: PowPow

 

Un panorama emozionante nel cuore delle Dolomiti: la vista dal monte Seceda verso le cime dolomitiche delle Odle è qualcosa di unico. I pendii obliqui dei pascoli estivi salgono verso il cielo e si interrompono all’improvviso, spezzati da pareti, precipizi rocciosi e torri slanciate di roccia dolomitica. Ci troviamo nel Parco Naturale Puez-Odle, tra la Val Gardena e la Val di Funes, in provincia di Bolzano, in uno dei luoghi più iconici delle Dolomiti.

Il sentiero invernale per raggiungere Seceda è percorribile sia a piedi (con ciaspole o senza, a seconda dell’innevamento) sia con le pelli, e si snoda in prossimità degli impianti di risalita e delle piste da sci del comprensorio della Val Gardena (per la discesa con gli sci è pertanto possibile scendere lungo le piste: opzione migliore nei periodi in cui l’innevamento è generalmente scarso).

Partiamo così con i nostri sci a risalire la strada forestale che parte dalla località Daunei (1.675 m.), situata poco al di sopra di Selva di Val Gardena. Nel primo tratto ci troviamo su una strada forestale di neve battuta, che presenta tuttavia numerosi punti ghiacciati, vista l’assenza di importanti nevicate nelle ultime settimane dal clima poco invernale. Il sentiero collega Daunei al Rifugio Juac (a 1.905 m), aperto nel periodo invernale, e prosegue poi con alcuni sali-scendi fino al Rifugio Firenze, a 2.040 m. (invece chiuso nel periodo invernale).

Procediamo con gli sci in salita nel bosco, con il massiccio del Sassolungo che compare costantemente alle nostre spalle, mentre la vista davanti a noi si scopre gradualmente sulle Odle, verso ampie distese bianche.

Dopo il Rifugio Firenze la traccia si assottiglia, restando sempre comoda da percorrere con gli sci e facilmente individuabile. Il sentiero ci conduce così verso il Col Raiser, stazione a monte della funivia che sale dal paese di Santa Cristina in Val Gardena.

Da qui proseguiamo per un breve tratto che costeggia le piste da sci, per poi seguire i cartelli segnavia che indicano il tracciato di un sentiero escursionistico invernale. La nostra prossima meta è Baita Troier, piccola e tipica baita immersa nel bianco, leggermente defilata rispetto alle piste da sci, ma ad esse collegata tramite una stretta traccia di collegamento per gli sciatori.

Il programma della giornata avrebbe previsto di terminare la nostra salita qui, ma la vista in lontananza del monte Seceda dietro la baita ci invoglia a proseguire. Riportiamo così le pelli degli sci a scivolare in salita sulla neve, che si presenta con un manto compatto e rigido.

Si procede a vista verso alcune piccole ed isolate baite degli alpeggi estivi, muovendosi sempre con il riferimento delle piste da sci, che ora ci accompagnano costantemente alla nostra sinistra poco distanti.

Salendo di quota, troviamo le uniche tracce rimaste di neve fresca, nelle vicinanze di una piccola baita di legno, dove ci fermiamo per un veloce pranzo al sacco. L’ultimo tratto di salita si presenta più ripido, ma i nostri bastoncini ci supportano nell’incedere senza farci perdere l’equilibrio, grazie anche alla massima tenuta ed alla facilità di regolazione della lunghezza, che li rendono adattabili ad ogni occasione: perfetti sia in salita che in discesa.

Raggiungiamo una piccola sella erbosa poco al di sotto della cima Seceda: da qui non è più possibile proseguire, poiché non è consentito attraversare la pista con gli sci in salita. Ed è così che possiamo ammirare le verticali ed aguzze cime dolomitiche delle Odle da una prospettiva talmente particolare da restare ammaliati. Per non parlare poi del panorama a 360 gradi, che ci permette di raggiungere con la vista tanti gruppi dolomitici: Sciliar, Catinaccio, Sassolungo, Sella, Puez, Marmolada, fino alla cima del Cimon della Pala nelle Pale di San Martino. Un vero e proprio balcone panoramico da non perdere assolutamente.

Mentre lo sguardo indugia ancora sul panorama, un veloce ricambio d’abiti e d’assetto ci permette di esser pronti per la discesa. Una discesa nella quale percepiamo completamente di apprezzare ogni singola curva, con lo sguardo che si sposta costantemente dal basso verso l’alto e verso la meraviglia rocciosa che ci circonda.